Dolci pasquali italiani: un dono succulento e originale

casatiello

Quando si parla di doni per Pasqua, la prima immagine che viene in mente è quella dell’uovo di cioccolato con la sua immancabile sorpresa. La sua importanza è innegabile, ma non bisogna dimenticare l’esistenza di numerosi altri dolci.

Come ricordato sul sito Cantavenna.it, esistono diverse alternative che ci permettono di toccare con mano la meraviglia delle tradizioni italiane. Scopriamo assieme alcune di queste delizie, che possono essere preparate per stupire una persona cara in occasione delle festività pasquali.

Pastiera

La pastiera è uno dei simboli della tradizione dolciaria pasquale. Diffusa soprattutto a Napoli e dintorni, si prepara con una base di pasta frolla. Quando la si nomina, è necessario ricordare che vengono utilizzati numerosi altri ingredienti, dalle uova, alla ricotta, fino ai canditi.

Nel momento in cui si cita questo dolce, è interessante approfondire la sua storia. Le origini affondano nella leggenda e chiamano in causa la sirena Partenope che, secondo le tradizioni di chi abita sotto il Vesuvio, in un lontano passato scelse come dimora il Golfo di Napoli, rendendo piacevoli le giornate dei suoi abitanti con i suoi canti incantevoli.

Per ringraziarla di questi momenti, gli abitanti del golfo, sempre secondo la leggenda, decisero di portarle 7 doni alimentari, ciascuno con un significato speciale. Nel caso della farina, si parlava della ricchezza, mentre la ricotta simboleggiava l’abbondanza.

Gli altri doni erano le uova, simbolo di fertilità, il grano cotto nel latte, che celebrava l’unione tra il regno animale e il mondo vegetale, i fiori d’arancio, un omaggio ai profumi della Campania, le spezie, un omaggio ai vari popoli del mondo, e lo zucchero, simbolo della dolcezza della voce della sirena Partenope.

Cassata

Rimanendo nell’ambito delle meraviglie culinarie del Sud e dei dolci di Pasqua, non si può non chiamare in causa la cassata. Quando si parla delle origini di questo dolce, è necessario fare riferimento ai tempi in cui in Sicilia dominavano gli Arabi.

A quei tempi, la ricetta era molto diversa rispetto a quella di adesso: la base, infatti, era caratterizzata da pasta frolla farcita con ricotta di pecora zuccherata.

Casatiello

Proseguendo con l’elenco dei piatti di Pasqua che si possono preparare per fare una sorpresa diversa dal solito a una persona che si ama, un doveroso cenno deve essere dedicato al casatiello.

Anche in questo caso, parliamo di un simbolo della tradizione napoletana il cui nome deriva dalla parola caseus, termine latino che si può tradurre con “formaggio”. Non a caso, uno dei nomi con cui viene chiamato in causa il casatiello è “piccolo pane al formaggio”.

Nel momento in cui si nomina questo piatto, è necessario ricordare che sono diverse le caratteristiche che richiamano alla festività della Pasqua e la sua simbologia. In questo novero è possibile includere innanzitutto la forma a ciambella, che simboleggia la risurrezione di Cristo, fino alle strisce di pasta che coprono le uova e che, secondo la tradizione cristiana, richiamano la croce.

In virtù della semplicità di preparazione, quando si cita il casatiello – che può essere cucinato anche in versione dolce – si inquadra una soluzione perfetta per chi è alla ricerca di idee per il picnic di pasquetta.

Cosa dire in merito alle sue origini? Che secondo i più esperti sono da ricondurre al periodo in cui a Napoli dominavano i Greci (quindi a partire dall’800 a.C., anno in cui un gruppo di navigatori provenienti dall’Isola di Rodi sbarcò nell’attuale area di Castel dell’Ovo). A quei tempi, durante le feste primaverili dedicate alla dea Demetra venivano cucinati pani farciti considerati gli antenati dell’attuale casatiello.

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