Vendere bomboniere e idee regalo online: come iniziare?

Ti diletti da tempo a realizzare bomboniere e idee regalo “su misura” e vorresti trasformare questa tua passione in un business remunerativo? Oggi più che mai è il momento giusto per proporre in Rete le tue creazioni, in quanto il settore e-commerce sta vivendo un periodo di forte espansione: dunque, perché non tentare?

Aprire un negozio online può sembrare una follia, specialmente a chi dispone di un budget limitato. Tuttavia, i costi da sostenere per iniziare a vendere prodotti artigianali su Internet sono più bassi di quanto tu possa credere, soprattutto se paragonati a quelli necessari per l’avvio di un qualsiasi punto vendita “fisico”.

Sito personale o piattaforma?

Per prima cosa, è importante valutare se sia più conveniente l’apertura di un sito personale (o aziendale, se la tua attività è già in corso) o l’affiliazione ad una piattaforma terza (ad esempio, Etsy). Quali sono i pro e i contro di ciascuna opzione?

Se sei già titolare di un laboratorio artigianale, e quindi anche di una Partita IVA, devi sapere che, per avviare parallelamente un sito e-commerce, non occorre alcun adempimento particolare. Al contrario, per appoggiarti ad un portale esterno che faccia da tramite tra te e la clientela, la legislazione prevede l’obbligo di aggiungere un secondo Codice ATECO relativo al commercio, “sdoppiando” di fatto l’attività.

Se, invece, fino ad oggi hai effettuato soltanto qualche vendita occasionale, l’uso di una piattaforma già consolidata (come, appunto, Etsy, ma anche Ebay, Amazon, ecc.) ti consentirebbe di risparmiare tempo e denaro. L’investimento economico per la realizzazione di un nuovo sito, pertanto, potrebbe essere “dirottato” verso altre direzioni: dall’acquisto di materiali e attrezzature alla consulenza fiscale.

Vendere online: serve la Partita IVA?

L’attività di vendita, di per sé, non richiede l’apertura della Partita IVA: basti pensare alle migliaia di utenti che propongono prodotti nuovi ed usati su Facebook, su siti specializzati come Subito o Kijiji, nonché in presenza in occasione di fiere o eventi.

Come puoi intuire, in casi del genere non ci troviamo dinanzi ad un’attività svolta con continuità. Tuttavia, nel momento in cui si sottoscrive un abbonamento o un contratto di affiliazione con un portale online, la situazione cambia radicalmente.

Lo stesso discorso vale per chi adotta forme di vendita meno convenzionali, come il dropshipping. A far la differenza, infatti, è la presenza di un accordo a medio-lungo termine, che prova la volontà di svolgere l’attività in maniera stabile e duratura.

Quanto costa mettersi in proprio?

Veniamo alla questione principale: quali spese bisogna sostenere per avviare un e-commerce in piena regola (o per vendere prodotti artigianali su un portale terzo)?

Devi sapere che, per aprire una Partita IVA come commerciante, non serve un budget spropositato: a pesare maggiormente sono i costi di iscrizione al Registro delle Imprese e alla Camera di Commercio, che comunque si aggirano sui 130 – 150 €.

Ad ogni modo, se non hai esperienza a livello fiscale e burocratico, e vuoi quindi evitare errori e spiacevoli sorprese, esiste una soluzione ancora migliore: affidare il disbrigo delle pratiche ad un commercialista telematico.

Tra i vari servizi disponibili c’è, ad esempio, Fiscozen che, al prezzo fisso di 200 € + IVA, ti aiuta a predisporre la documentazione per aprire la nuova ditta, ottenere la P. IVA e completare l’iscrizione all’INPS, e ad inoltrare la SCIA al tuo Comune.

Inoltre, richiedendo una consulenza telefonica, puoi chiarire eventuali dubbi e confrontarti gratuitamente con un esperto, prima di prendere qualsiasi decisione.

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